Nella storia di successo di oggi si parla di Mattia Pecis, un ragazzo di 25 anni che ha visto realizzarsi uno dei suoi sogni più grandi. Dopo il percorso in ABF Clusone, ora Mattia lavora a Portofino, a fianco di uno degli chef più importanti, Carlo Cracco.

Se qualche anno fa avessero detto a Mattia Pecis che si sarebbe ritrovato a lavorare per Carlo Cracco a Portofino, probabilmente sarebbe scoppiato a ridere. Mai avrebbe pensato di potersi davvero allontanare da Clusone e dalla sua famiglia per inseguire il suo sogno più grande: diventare un grande chef e lavorare a fianco dei migliori. Con questo obiettivo, Mattia si iscrive al corso di cucina in ABF Clusone e, a piccoli passi, nel corso degli anni vede il suo sogno concretizzarsi sempre di più.

Le prime esperienze lavorative

Durante il quarto anno Mattia Pecis ha l’opportunità di svolgere tirocinio presso il ristorante Anteprima di Chiuduno, dove la sua passione per la cucina ha modo di consolidarsi e di crescere maggiormente. Grazie a questa opportunità, Mattia ha modo di scoprire ciò che davvero gli piace fare e impara a cogliere ogni possibile occasione per migliorarsi e riscoprirsi.

Qualche mese dopo, Mattia riceve la telefonata più importante della sua vita: Carlo Cracco lo chiama per lavorare nel suo ristorante di Milano e, con grandissima emozione, Mattia accetta l’offerta. Rimane incantato da questo nuovo modo di lavorare e dalle persone con cui condivide questo percorso. Ciò che lo ha entusiasmato di più negli anni in cui ha lavorato a Milano è stato il trasferimento da Cracco in Milano al nuovo ristorante Cracco in Galleria, che Mattia ha visto nascere da zero con entusiasmo. Mattia è spaventato, ma allo stesso modo super emozionato e non vede l’ora di mettersi in gioco e farsi conoscere. Noi nel frattempo, lo osserviamo crescere da un angolino, fieri della strada che sta percorrendo e con la consapevolezza che questo sia solo l’inizio. E non ci sbagliamo!

Mattia in Cracco Galleria a Milano

Dopo qualche anno, decide di lanciarsi in una nuova avventura, andando a lavorare al St. Hubertus, ristorante stellato a San Cassiano (Bolzano), a fianco del grande chef Norbert Niederkofler. Grazie a lui adotta la filosofia del “Cook the Mountain“, basata sull’utilizzo di prodotti unicamente locali e soprattutto sul “No Waste“: si cerca quindi di evitare il più possibile gli sprechi, comprando solamente ciò che serve veramente in cucina. Questa filosofia si è insidiata profondamente in Mattia e, come vedremo, è ancora alla base di tutta la sua cultura culinaria.

Lo staff del St. Hubertus insieme allo chef Albert Adrià
La svolta

Durante il periodo della pandemia, Mattia Pecis, come tutti i ristoratori, interrompe il lavoro. Fortunatamente però, qualche mese dopo Carlo Cracco lo richiama, questa volta offrendogli un’opportunità ancora più interessante e, oseremmo dire, unica; chiede infatti a Mattia di gestire uno dei suoi ristoranti a Portofino. Dopo un lungo periodo di riflessione, Mattia decide di non lasciarsi scappare quest’occasione. Rimane impressionato dal paesaggio, dalla gente di Portofino, dall’eleganza del posto ma, allo stesso modo, anche dalla semplicità di un paese in cui tutti si conoscono e si rispettano, aiutandosi a vicenda per migliorare e semplificare ognuno il lavoro degli altri.

Con un bagaglio già ricco di esperienze (davvero tante per la sua giovane età) ma anche con la voglia di migliorarsi sempre di più, Mattia inizia finalmente una nuova vita a fianco dello chef che da sempre è il suo modello professionale di riferimento.

Mattia Pecis si racconta

Rivedere Mattia è sempre un piacere. Questa volta ci ha raggiunto in ABF Clusone per condividere con noi e con i nostri ragazzi il modo in cui la sua vita sia cambiata e come il percorso in ABF abbia influenzato tutto questo. Con occhi sognanti e pieni di emozione, inizia a raccontarsi.

La mia passione per la cucina nasce sin da quando ero piccolo”, dice Mattia, ricordando con occhi sognanti il profumo del pane appena sfornato dalla mamma. È però grazie ad Azienda Bergamasca Formazione che ha capito veramente che questa era la strada giusta da seguire. “Aver scelto il percorso in ABF mi ha aperto molte strade; sin dall’inizio, con i primi tirocini, ho avuto l’occasione di lavorare accanto ai migliori chef della zona ma allo stesso tempo di crescere a livello umano. È grazie a questo che mi sono fatto conoscere anche a livelli superiori, fino ad arrivare dove sono adesso”.

Mattia ci ha spiegato anche come il suo modo di lavorare sia cambiato negli ultimi anni. Lavorare a fianco di Carlo Cracco ha portato Mattia ad assumersi determinate responsabilità, poco comuni per un ragazzo di 25 anni. “Essendo molto giovane, non mi sentivo nella posizione di poter dare ordini a persone molto più grandi di me. Mi ricordo che la prima settimana piangevo e volevo tornare a casa” spiega. Per fortuna però non ha mollato, e ora è più felice che mai.

In cucina con una semplicità… ricercata.

Questa esperienza ha cambiato profondamente il suo modo di cucinare: tenendo stretta la filosofia di chef Niederkofler, si sta avvicinando sempre di più a una cultura culinaria diversa che ricerca l’innovazione nelle cose più semplici. Questo modo di cucinare è la metafora che meglio rispecchia la bella Portofino. Mattia è affascinato dal semplice, dalla gentilezza degli abitanti, dai paesaggi stupendi, dal modo in cui la signora Iva raccoglie le erbe tutte le mattine e gliele consegna, da come tutti i giorni si reca dai pescatori del posto per comprare il pesce fresco, spesso insieme allo stesso Cracco. Questo è ciò che più adora: il contatto diretto con chi produce, in grado di trasmettere quell’amore spassionato per i prodotti.

Mattia con la signora Iva al mercato di Portofino
Mattia con Carlo Cracco e un pescatore locale

Questa semplicità caratterizza non solo la sua cucina, ma anche la sua personalità: nonostante i grandi successi che sta ottenendo, Mattia resta lo stesso ragazzino che, qualche anno prima, con occhi sognanti osservava gli chef in ABF Clusone e cercava di imparare il più possibile. Nonostante sia cresciuto, diventando un uomo con delle grandi responsabilità sulle spalle, siamo sicuri che la voglia di migliorarsi costantemente e di puntare sempre più in alto lo accompagneranno sempre.

Non ci resta quindi che augurare a Mattia di continuare su questa strada, di crescere a livello professionale ma anche a livello umano, e di essere sempre felice del lavoro che sta facendo. In bocca al lupo!

L’intervista a Mattia Pecis

La storia di Mattia ci ha reso molto molto orgogliosi di lui. La formazione professionale è questo: trasmettere la propria passione a ragazzi desiderosi di imparare e di fare esperienze nel mondo del lavoro. Ci auguriamo che l’esempio di Mattia Pecis possa essere di ispirazione per altri studenti.

Nella sintesi dell’intervista, qui sotto, Mattia ci racconta come ABF abbia rappresentato un trampolino di lancio per lo sviluppo delle sue competenze. Se vuoi sapere tutto il suo percorso professionale troverai il video completo più sotto.

Non è stato facile arrivare a questo risultato e, come abbiamo letto prima, Mattia ha affrontato numerose sfide prima di raggiungere questo grande risultato.

Oggi Mattia Pecis dirige il ristorante di Carlo Cracco a Portofino ma, prima, ha avuto modo di fare esperienze in altri ristoranti di livello. Scopriamoli nel video completo dell’intervista, insieme al messaggio personale mandato da Mattia a tutti gli studenti del ramo alberghiero di Azienda Bergamasca Formazione.