ABF promuove un utilizzo consapevole dei social media

Il progetto SMART

I social media sono diventati parte integrante della vita quotidiana, soprattutto tra i giovani. Proprio partendo da questo presupposto, nasce il progetto SMART, un’iniziativa volta a promuovere un utilizzo consapevole di queste piattaforme. Questa ricerca, promossa da quattro università italiane, tra cui l’Università degli Studi di Bergamo, esplora l’uso disfunzionale e problematico dei social media negli adolescenti, analizzandone i potenziali predittori e proponendo un possibile intervento di prevenzione primaria tramite una App sviluppata appositamente.

Questa ricerca biennale, finanziata dall’Unione europea – Next Generation EU e dal MUR, è promossa da quattro Università sul territorio italiano: Università degli Studi di Verona, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Palermo e Università degli Studi di Bergamo.

Domanda di ricerca

Diversi studi sottolineano i benefici dell’utilizzo dei social media. In alcuni casi, tuttavia, i social media possono essere usati in modo disfunzionale, e ciò sembra associarsi ad un più basso livello di benessere psicologico individuale.

Secondo una recente indagine internazionale 1 adolescente su 10 usa i social in modo problematico.

Una delle prime domande che lo studio si pone è, quindi, la seguente: l’uso disfunzionale dei social media può essere considerato una dipendenza comportamentale? Oppure ha caratteristiche diverse?

Obiettivi dello studio

Lo studio vuole indagare e comprendere meglio il fenomeno dell’uso problematico dei social media tra gli adolescenti italiani, promuovendo un utilizzo funzionale e consapevole degli stessi.

Uno degli obiettivi finali del progetto è quello di sviluppare un’App di auto-aiuto che educhi gli adolescenti sulle caratteristiche dei Social e promuova “life skills” e alcune competenze di regolazione emotiva, in modo tale da ridurre i fattori di rischio associati ad un uso problematico degli stessi. La ricerca, quindi, mira a sviluppare e testare una App che -nel lungo termine- potrebbe essere utilizzata da adolescenti di tutta Italia. 

Il coinvolgimento di ABF nello studio

Gli studenti di ABF avranno l’opportunità di riflettere sul proprio rapporto coi social e di acquisire consapevolezza sugli effetti che questi possono avere. Partecipando allo studio ABF vuole arricchire ulteriormente le iniziative volte a promuovere il benessere dei propri studenti.

I social media non sono solo una fonte di distrazione o potenziale dipendenza; rappresentano anche un’importante fonte di ispirazione e apprendimento. Gli adolescenti, nativi digitali, utilizzano queste piattaforme non solo per intrattenimento ma anche per esplorare i propri ambiti di interesse professionale, acquisire nuove competenze e connettersi con comunità che condividono i loro stessi interessi.

La capacità dei social di influenzare positivamente le scelte formative degli adolescenti è innegabile. Attraverso la condivisione di esperienze, il dialogo con professionisti del settore e l’accesso a contenuti educativi specifici, i giovani possono trovare ispirazione e orientamento per il loro futuro professionale.

Gli allievi di ABF daranno un contributo fondamentale al progetto SMART, consentendo ad esempio ai ricercatori di raccogliere dati longitudinali sull’uso problematico dei social media e sui suoi potenziali fattori di rischio\protettivi.

La ricerca

Agostino Brugnera, lo sperimentatore responsabile dell’Università degli Studi di Bergamo, si occuperà della ricerca presso ABF, che sarà suddivisa in quattro fasi principali.

  • Nella fase iniziale i ragazzi compileranno un sondaggio in classe, somministrato in diversi periodi (indicativamente a Febbraio, Maggio e Ottobre). 
  • In una seconda fase, un gruppo ristretto di ragazzi compilerà un brevissimo questionario più volte al giorno, per un massimo di due settimane, per valutare -in modo “naturalistico”- potenziali emozioni e vissuti associati all’uso dei social media, in orari extra-scolastici.
  • In una terza fase, verrà svolta una ricerca qualitativa. Nello specifico, un gruppo ristretto di adolescenti prenderà parte a focus group che approfondiranno il punto di vista degli adolescenti sul macro-ambito “social media”. 
  • Infine, durante gli ultimi mesi del progetto, gli adolescenti potranno testare l’App e fornire dei feedback utili al suo ulteriore sviluppo.